mercoledì 17 luglio 2019

ORA DIMMI DI TE. LETTERA A MATILDA. Il testamento spirituale di Andrea Camilleri




Durante un viaggio in auto a febbraio io e Antonio abbiamo ascoltato da Storytel Ora dimmi di te. Lettera a Matilda, raccontato da Andrea Camilleri di persona personalmente. Camilleri è nello studio a scrivere quando la piccola Matilda si intrufola sotto il suo tavolo e lui inizia a scriverle una lettera, perchè lei possa leggerla quando diventerà grande, senza che siano altri a raccontarle di lui, e proprio con la naturalezza di un bisnonno e la semplicità con cui si parla ad un bambino racconta di tutta la sua vita, della sua infanzia, degli anni in Rai, del suo lavoro da sceneggiatore, regista, uomo di teatro e scrittore, narrando e ripercorrendo la storia italiana del Novecento.
In 27 anni di studio notarile ho scritto sotto dettatura più di un testamento, di molti sono stata testimone, e in quel suo narrare quel giorno in macchina, sin dalle prime frasi ho percepito la stessa consapevolezza di attesa della morte come evento naturale, quella chiusura del cerchio che caratterizza il momento delle ultime volontà.
E' difficile credere che non ci saranno più altre indagini di Montalbano, che non usciranno più racconti e i suoi romanzi storici che erano e saranno per sempre i miei preferiti.
Da oggi il Maestro Camilleri volteggia su una "comerdia" (aquilone) nel cielo della fantasia, proprio come Zosimo il protagonista de "Il Re di Girgenti".

E la comerdia, mentri vulava, principiò a stracangiarsi, non era cchiù carta velina e colla di farina e listelli di canna, no, tutto 'nzemmula addiventò viva, si trasformò in palumma, una vera palumma, ma impastoiata, tenuta prigioniera dallo spaco che iu serrava 'ntra li dita e tirava, tirava, tirava, pi aviri la sò libirtà comu sta facenno quest'autra comerdia e iu ora ci la dugnu la sò libirtà ma lo so che se lasso stu spaco nun solamenti mi perdo la comerdia ma mi perdo macari la fantasia, mi perdo la capacità di cangiari li cosi a piacimento mio e vidilli, tutti sti cosi, non cumu sunnu ma comu li ho fatti addivintari iu..." (A.Camilleri)




Oggi ci sentiamo un po' orfani, noi che ti abbiamo letto negli anni, siamo stati tutti virtualmente nominati nel tuo testamento, hai lasciato ad ognuno di noi la memoria delle tue opere, hai aperto le menti al piacere della lettura, ci hai arricchiti di storia e di modernità contemporaneamente come solo i più grandi possono fare.
Grazie

domenica 26 giugno 2016

La meglio gioventù


"La meglio gioventù" é una raccolta di poesie di Pierpaolo Pasolini e il titolo di un film uscito nel 2003 e diretto da Marco Tullio Giordana; racconta uno spaccato di storia italiana a partire dal 1966, ma è anche il primo pensiero che mi è venuto in mente stamattina riguardando questa foto. 
Siamo un pezzo di 5F dell'86.
E siamo nati o concepiti proprio nel '66.
E abbiamo un piccolo pezzo nel cuore di ognuno di noi.
Ma in questa foto siamo sopratutto un gruppo di persone che esprimono gioia e allegria.
Si perché qui non stiamo sorridendo e basta, non è un banalissimo "cheese" a denti stretti per mostrarsi fighi su una foto, qui stiamo cercando di contene le risate per ottenere una foto perlomeno accettabile.
Sì perché abbiamo riso, abbiamo riso tanto, ma tanto, tanto, tanto come a me non succedeva da anni. 
Come quando ridi così tanto che ti viene dolore alle mascelle e sei contenta, sei felice perché così non succedeva da tantissimo tempo e come degli adolescenti ridevamo per nulla, alzavamo la voce in trattoria, per strada, non smettevamo un secondo di parlare svuotando i sacchi colmi degli avvenimenti di questi anni, con la frenesia di tirar fuori tutto e raccontarlo, quasi a colmare i vuoti e per accorciare le distanze...
Energia pura, sentimento fortissimo, abbracci prolungati, emozioni così forti da riuscire a stento a trattenere le lacrime.
Alcuni di noi non si vedevano davvero da trent'anni, come io e Serena e mentre  aspettavo il mio turno per abbracciarla non ho trattenuto le lacrime. 
Siamo cambiati nel fisico, ci siamo osservati tutti con occhio critico, ci siamo squadrati e dopo aver pesato le differenze ci siamo piaciuti ancor più di prima, perché siamo sempre i bravi ragazzi di trent'anni fa, anche se "ragazzi" è una parola che ci sta ormai un po' stretta alle soglie dei cinquant'anni, non riusciamo più a leggere senza occhiali, molti di noi hanno figli già grandi, Daniela B. è addirittura una giovanissima nonna, genitori orgogliosi dei propri figli, desiderosi di mostrarli e farli vedere dal vivo e in foto, ma  alla fine ci siamo sentiti tutti come dei ragazzini adolescenti alla prima uscita con gli amici: la stessa voglia di ridere per un nonnulla, quello che noi qui in Salento chiamiamo l'"uju" quell'istintivo desiderio di scompisciarsi dalle risate per una sciocchezza, la ricerca di un pretesto minimo per ridere ancora, come le olive in più sulla pizza o una foto venuta male.
Abbiamo avuto desiderio, anzi proprio abbiamo avuto fame di euforia...
Abbiamo proprio avuto fame di viverci, di abbracciarci, toccarci, ci siamo baciati per salutarci non so quante volte. 
Un bacio in più non fa male. 
Eppure a cena eravamo solo nove di noi, perché con Grazia ci siamo visti solo alla fine, ma siamo riusciti a creare ugualmente il bellissimo gruppo che eravamo tanti anni fa e se ci penso, è come se tutti questi anni in cui non ci siamo visti e sentiti, all'improvviso si fossero azzerati del tutto.
La risata di Daniela B. unita a quella di Milena e alla sua immutata energia, l'organizzazione di Paola, le battute di Antonio, la voce e lo sguardo di Ada, svampita e ironica come allora, la dolcezza di Serena, chapeau Daniela C. per la forza, il carattere e l'autoironia e poi il biondo e l'azzurro di Grazia. 
È stata una Magia. 
Ognuno istintivamente ha donato tutto se stesso, si è messo a nudo, riuscendo a creare un capolavoro di serata.
ieri sera dopo aver lasciato Daniela B. a Gallipoli, da sola mentre guidavo in macchina verso casa,  io che sono astemia, mi son detta: "forse è così che ci si sente quando ci si ubriaca" e poi ho anche pensato: "forse è così che ci si sente dopo aver fumato l'erba": felice, ma proprio felice dentro e con la testa leggera, il sorriso stampato sulla faccia, le battute ancora nelle orecchie e nelle vene una gioia incontenibile, tanto che una volta a casa non sono andata a letto subito, volevo smaltire l'energia.
Si, ero eccitata come un'adolescente, dopo essermi messa a letto alle 3:40 mi giravo, rigiravo il cuscino, guardavo l'ora proiettata sul muro... E chi riusciva a prendere sonno? 
E mi sono comunque svegliata alle 7:30 e sono andata a guardare subito il telefono...
Ho riletto i messaggi, anche se molti erano scritti da me, riguardato le foto mentre facevo colazione e... 
Mi è venuta voglia di scrivere, di fissare con le parole questo momento bellissimo, proprio come facevo tanti anni fa, in camera mia a casa dei miei.
Scrivevo sempre e poi leggevo i miei scritti in classe a Totò, Maria Rosaria, Simonetta, oppure mi raccontavo nei compiti di italiano che poi il professore Mudoni qualche volta leggeva alla classe, la voglia e il piacere/necessità di scrivere l'ho avuto in alcuni periodi della mia vita, nei periodi delle emozioni più forti, quando scrivere era come consegnare alle parole l'energia che mi portavo dentro e mi aiutava a definire meglio pensieri, situazioni ed emozioni, tanto che qualche anno fa ho scoperto che per fare questo si può scrivere su un blog; 
Ne ho aperto uno che ho chiamato: "pomodoriericci" pomodori perché adoro il profumo della pianta, ricci perché adoro i ricci di mare e per i miei capelli, che poi sono anche quelli delle mie figlie (Gemma e Caterina) 
Sul blog ho scritto nel periodo post separazione, ma la necessità/desiderio di scrivere ha bisogno del forte sentire, quindi l'ho abbandonato, ma le emozioni di ieri sera dovevano rimanere definite nelle parole, fissate da qualche parte, troppo belle per potersi perdere con la memoria che non è più quella degli anni passati.
Peccato per chi non è potuto esserci, grande assente Roberto primo motore del nostro gruppo.
Ci siamo lasciati con la promessa di rivederci, tutti insieme probabilmente no, dovremmo vederci almeno in due volte, ma se gli incontri riescono come quello di ieri sera (ma anche meno eh) io alle mie compagne vorrei dare un consiglio, un po' mi imbarazza dirlo, sono cose delicate ma, vista l'età, un Tena Lady per l'incontinenza da risata incontrollabile potrebbe tornare utile 😂😂😂.
Ho fatto la battuta, l' "ujo" di ieri sera non mi è passato, e poi invece Antonio (il mio) mi dice che non sono fatta per l'ironia. 
Mi sento felice. Una felicità di sentimenti veri ed autentici, di cose semplici, una pizza con gli amici, proprio quelli... della meglio gioventù.
Grazie ragazzi della 5F, alla prossima... 😘 che non vediamo l'ora. 



sabato 20 luglio 2013

Casa Vacanze Gallipoli

Il Salento offre un mare cristallino e pulito, 



Gallipoli vi ammalierà con le viuzze del centro storico, le mura a picco sul mare, l’aperitivo sui bastioni... 


i locali sulla spiaggia vi cattureranno fino all’alba e rallegreranno i vostri pomeriggi al mare.




A Gallipoli non ci si annoia mai, quando non si vuole andare a ballare e tornare a casa presto, basta scegliere una delle tante sagre culinarie dove mangiare con poca spese i succulenti cibi locali, scatenarsi al ritmo della pizzica e dei tamburelli.



Nel relax più totale, dalla veranda e al fresco sotto al gazebo potrete bearvi di un meraviglioso tramonto... e vi prometterete di tornare


  


A Gallipoli a meno di 5 minuti dalle spiagge e dal centro,
casa vacanze a composta da 2 unità immobiliari:


La casetta del Carrubo



- monolocale open space di circa 90 mq., che può ospitare fino a 4 persone, (letto matrimoniale + letto a castello) dotato di tutto il necessario per cucinare e consumare i pasti, TV, frigo con congelatore, ferro da stiro, zanzariere, veranda con gazebo sul giardino dove poter cenare la sera al fresco e sotto le stelle




La casa del Fico




- La casa è composta da 2 camere da letto, una matrimoniale (nella quale è possibile aggiungere una culla e/o un lettino)

e altra camera da letto utilizzabile come doppia o matrimoniale, 



un bagno,



salotto con divano letto matrimoniale e ulteriore divano letto da una piazza e mezza,




ampia cucina abitabile completamente attrezzata, 



locale lavanderia con lavatrice; dotata di tutto il necessario per cucinare e consumare pasti, biancheria, aria condizionata, asse e ferro da stiro, frigo familiare con congelatore, pila all’esterno con acqua calda e veranda che affaccia sul giardino, ombreggiata da gazebo in legno e canne.


Entrambe le abitazioni sono dotate di zanzariere, barbeque, doccia all’esterno 




e ampio giardino recintato dove poter parcheggiare.


Ottima soluzione per una vacanza in famiglia o fra amici in pieno relax.


per info:

347 1867724

leonenatalia@gmail.com