domenica 26 giugno 2016

La meglio gioventù


"La meglio gioventù" é una raccolta di poesie di Pierpaolo Pasolini e il titolo di un film uscito nel 2003 e diretto da Marco Tullio Giordana; racconta uno spaccato di storia italiana a partire dal 1966, ma è anche il primo pensiero che mi è venuto in mente stamattina riguardando questa foto. 
Siamo un pezzo di 5F dell'86.
E siamo nati o concepiti proprio nel '66.
E abbiamo un piccolo pezzo nel cuore di ognuno di noi.
Ma in questa foto siamo sopratutto un gruppo di persone che esprimono gioia e allegria.
Si perché qui non stiamo sorridendo e basta, non è un banalissimo "cheese" a denti stretti per mostrarsi fighi su una foto, qui stiamo cercando di contene le risate per ottenere una foto perlomeno accettabile.
Sì perché abbiamo riso, abbiamo riso tanto, ma tanto, tanto, tanto come a me non succedeva da anni. 
Come quando ridi così tanto che ti viene dolore alle mascelle e sei contenta, sei felice perché così non succedeva da tantissimo tempo e come degli adolescenti ridevamo per nulla, alzavamo la voce in trattoria, per strada, non smettevamo un secondo di parlare svuotando i sacchi colmi degli avvenimenti di questi anni, con la frenesia di tirar fuori tutto e raccontarlo, quasi a colmare i vuoti e per accorciare le distanze...
Energia pura, sentimento fortissimo, abbracci prolungati, emozioni così forti da riuscire a stento a trattenere le lacrime.
Alcuni di noi non si vedevano davvero da trent'anni, come io e Serena e mentre  aspettavo il mio turno per abbracciarla non ho trattenuto le lacrime. 
Siamo cambiati nel fisico, ci siamo osservati tutti con occhio critico, ci siamo squadrati e dopo aver pesato le differenze ci siamo piaciuti ancor più di prima, perché siamo sempre i bravi ragazzi di trent'anni fa, anche se "ragazzi" è una parola che ci sta ormai un po' stretta alle soglie dei cinquant'anni, non riusciamo più a leggere senza occhiali, molti di noi hanno figli già grandi, Daniela B. è addirittura una giovanissima nonna, genitori orgogliosi dei propri figli, desiderosi di mostrarli e farli vedere dal vivo e in foto, ma  alla fine ci siamo sentiti tutti come dei ragazzini adolescenti alla prima uscita con gli amici: la stessa voglia di ridere per un nonnulla, quello che noi qui in Salento chiamiamo l'"uju" quell'istintivo desiderio di scompisciarsi dalle risate per una sciocchezza, la ricerca di un pretesto minimo per ridere ancora, come le olive in più sulla pizza o una foto venuta male.
Abbiamo avuto desiderio, anzi proprio abbiamo avuto fame di euforia...
Abbiamo proprio avuto fame di viverci, di abbracciarci, toccarci, ci siamo baciati per salutarci non so quante volte. 
Un bacio in più non fa male. 
Eppure a cena eravamo solo nove di noi, perché con Grazia ci siamo visti solo alla fine, ma siamo riusciti a creare ugualmente il bellissimo gruppo che eravamo tanti anni fa e se ci penso, è come se tutti questi anni in cui non ci siamo visti e sentiti, all'improvviso si fossero azzerati del tutto.
La risata di Daniela B. unita a quella di Milena e alla sua immutata energia, l'organizzazione di Paola, le battute di Antonio, la voce e lo sguardo di Ada, svampita e ironica come allora, la dolcezza di Serena, chapeau Daniela C. per la forza, il carattere e l'autoironia e poi il biondo e l'azzurro di Grazia. 
È stata una Magia. 
Ognuno istintivamente ha donato tutto se stesso, si è messo a nudo, riuscendo a creare un capolavoro di serata.
ieri sera dopo aver lasciato Daniela B. a Gallipoli, da sola mentre guidavo in macchina verso casa,  io che sono astemia, mi son detta: "forse è così che ci si sente quando ci si ubriaca" e poi ho anche pensato: "forse è così che ci si sente dopo aver fumato l'erba": felice, ma proprio felice dentro e con la testa leggera, il sorriso stampato sulla faccia, le battute ancora nelle orecchie e nelle vene una gioia incontenibile, tanto che una volta a casa non sono andata a letto subito, volevo smaltire l'energia.
Si, ero eccitata come un'adolescente, dopo essermi messa a letto alle 3:40 mi giravo, rigiravo il cuscino, guardavo l'ora proiettata sul muro... E chi riusciva a prendere sonno? 
E mi sono comunque svegliata alle 7:30 e sono andata a guardare subito il telefono...
Ho riletto i messaggi, anche se molti erano scritti da me, riguardato le foto mentre facevo colazione e... 
Mi è venuta voglia di scrivere, di fissare con le parole questo momento bellissimo, proprio come facevo tanti anni fa, in camera mia a casa dei miei.
Scrivevo sempre e poi leggevo i miei scritti in classe a Totò, Maria Rosaria, Simonetta, oppure mi raccontavo nei compiti di italiano che poi il professore Mudoni qualche volta leggeva alla classe, la voglia e il piacere/necessità di scrivere l'ho avuto in alcuni periodi della mia vita, nei periodi delle emozioni più forti, quando scrivere era come consegnare alle parole l'energia che mi portavo dentro e mi aiutava a definire meglio pensieri, situazioni ed emozioni, tanto che qualche anno fa ho scoperto che per fare questo si può scrivere su un blog; 
Ne ho aperto uno che ho chiamato: "pomodoriericci" pomodori perché adoro il profumo della pianta, ricci perché adoro i ricci di mare e per i miei capelli, che poi sono anche quelli delle mie figlie (Gemma e Caterina) 
Sul blog ho scritto nel periodo post separazione, ma la necessità/desiderio di scrivere ha bisogno del forte sentire, quindi l'ho abbandonato, ma le emozioni di ieri sera dovevano rimanere definite nelle parole, fissate da qualche parte, troppo belle per potersi perdere con la memoria che non è più quella degli anni passati.
Peccato per chi non è potuto esserci, grande assente Roberto primo motore del nostro gruppo.
Ci siamo lasciati con la promessa di rivederci, tutti insieme probabilmente no, dovremmo vederci almeno in due volte, ma se gli incontri riescono come quello di ieri sera (ma anche meno eh) io alle mie compagne vorrei dare un consiglio, un po' mi imbarazza dirlo, sono cose delicate ma, vista l'età, un Tena Lady per l'incontinenza da risata incontrollabile potrebbe tornare utile 😂😂😂.
Ho fatto la battuta, l' "ujo" di ieri sera non mi è passato, e poi invece Antonio (il mio) mi dice che non sono fatta per l'ironia. 
Mi sento felice. Una felicità di sentimenti veri ed autentici, di cose semplici, una pizza con gli amici, proprio quelli... della meglio gioventù.
Grazie ragazzi della 5F, alla prossima... 😘 che non vediamo l'ora. 



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