martedì 23 febbraio 2010

I biscotti "te l'Uju" (racconto di un'avventura culinaria al sorgere del sole)


La mattina, lo sappiamo tutti, alzarsi è una faticaccia... il pensiero che per tutta la giornata e fino alle 10 di sera non avremo un attimo per fermarci, certamente non aiuta... ma stamattina ... qualcosa c'era ...
Ieri intorno a mezzanotte avevo scritto sulla bacheca di Fb "I biscotti sono in frigo" e proprio li stavano ... ad attendermi.
Mancava un quarto alle 7 quando mi sono alzata e acceso il forno, il mio piccolino a 175°, della mia spettacolarissima cucina Ilve con doppio forno e ho tirato fuori dal frigo uno dei salami che avevo preparato la sera prima.
Ancora rintronita: leccarda, carta forno, tagliere e
* coltello elettrico ( non vi dico cos'è usare il coltello elettrico di prima mattina, quando ancora le palpebre devono fare i conti con la forza di gravità )
... Pronti ... via!
- Prima fetta: il culetto, l'abbiamo sempre chiamato così da bambini il primo pezzo del salame, quello che si restringe verso il lato destro e che noi quattro fratelli ci contendevamo a turno, quindi dicevo culetto ... messo da parte;
- Seconda fetta: Premetto che ho voluto far la prova lasciando la carta stagnola avvolta li dove l'avevo messa ... mah ... insommma ... poteva venire meglio;
- Terza, quarta, quinta fetta ... uno sbriciolo che non vi dico!
Colpa sicuramente del coltello elettrico che tutto vibra e quindi sbriciola ...
* 2° Coltello: quello grande ... con lama liscia ... altra fetta ... uno schifo...
* 3° Coltello: da bistecca ... altra fetta ... niente! ancora una schifezza; provo ad assemblare le fette con le mani ... inizio a pensare "chi te l'ha fatto fare?" ... ma solo un attimo ... mi risollevo subito pensando che è tutta colpa della stagnola che sta ancora li attaccata... srotolo una parte della stagnola (ma se pensavo che il problema fosse proprio quello perchè non l'ho strappata via tutta?) e ci riprovo.
Niente ... non riesco neanche a far arrivare una fetta di questo salame del cavolo nella leccarda ... il piano di lavoro con le bellissima mattonelle siciliane è diventato uno schifo... mhgrndhsnv (piccolo ruggito)
Alzo gli occhi verso la finestra, cerco nella luce di questa bella giornata di sole un'ispirazione ...la trovo:
* Il coppapasta ... scelgo la misura adatta, sarà 2,5 cm, li voglio piccoli, e ci provo: non vengono male, ho un pò di difficoltà con le unghie che si sporcano ... però possono andare...ricomincio a trovare la spinta per continuare (ma quand'è che l'avevo persa?), vado avanti, ancora uno, però ... ci vorrebbe una miglioria, penso e ripenso, sempre mentre continuo ...
* il piccolo mattarello...quello che ho rubato a mamma e che le aveva sistemato papà tagliando a 25 cm un manico di scopa; lo afferro e con la parte laterale a cerchio pigio nel coppapasta: uno spettacolo... E vai...ci siamo, perfeziono il tutto intingendo, di tanto in tanto, coppapasta ed estremo del mattarello nel sacchetto di farina.
In pochi minuti ho completato la leccarda.
Però ... siccome sono pignola, li rivolto pure, così sono perfetti ... (o quasi)
Intanto Gemma, che si era appena svegliata è arrivata in cucina: "Mamma! Che stai facendo?" Con tutto il candore del mondo condito del disappunto per tutte le cose che di primomattino ero riuscita a sporcare e che per praticità ho riportato sopra con un asterisco, ho risposto: "I Biscotti te l'Uju" o che come direbbe la zia Mimina: "Nu tte ncriscee filuu!" e che in italiano sarebbe:
Pausa. Perchè questo è uno dei termini dialettali (in questo caso gallipolino) che non hanno traduzione italiana in unica parola. Con l'"Uju" in questo frangente voglio intendere l'intraprendenza allegra e fantasiosa che di primo mattino ti da la spinta per scendere dal letto e ti fa accendere, il forno, sporcare, imbrattare, ma con il termine "Uju" si intende anche allegria, comicità, ridarella, mentre invece il "Nu tte ncriscee filuu!" è più semplice da tradurre: "Non ti rinscresce per niente?!" "Non avevi altro da fare!?" (uh 'a voglia ... di primo mattino che ci sarebbe da fare a casa mia!)
Proseguiamo...perchè forse è arrivato il momento di parlarvi della ricetta:
io ho fatto un macello con la stagnola, perchè ho trovato la ricetta su un'altro blog (giuro che se riesco a ricordarmi il nome del blog aggiornerò il post) ma qui si parla di carta pellicola ... ebbene che dirvi...mentre vi trastullavo con le mie chiacchere sono trascorsi i 15' e i biscotti sono pronti.
In cucina c'è un profumo da farmi inorgoglire ... ho già quasi dimenticato tutto ciò che avevo imbrattato e intanto mi sono preparato il caffellatte.
Et ... Voilà, se vogliamo essere più chic e o se vogliamo dirla in gallipolino "Eccu mo!"
Mentre stanno prendendo gli zaini per uscire, oggi le accompagna a scuola il papà, ho preparato due porzioni di biscotti Per Gemma e Caterina, li mangeranno nell'intervallo con le amiche... e mò ve ne dico pure un'altra: "Addru nc'è gustu ... nu nce perdenza!"
Quando c'è il gusto (di fare una cosa) non c'è perdita.
Buon Mercoledì a tutti!

1 commento:

Morena ha detto...

ahahah..che forte il tuo racconto, ma sai che capita anche a me a volte di litigare con i coltelli?..devo provarne 4 o5 prima di trovare quello giusto..certo che alle 7 del mattino è ancora più complicato!!

Ciao e Buon lavoro con il tuo blog!!