sabato 27 febbraio 2010

Polpette di mare su letto di rucola e radicchio (e piatto scozzacatu)


Ieri sera a letto leggevo Cucina Moderna Oro oltre 122 ricette di polpette e polpettoni.
Avevo mangiato una pizza così ma a sfogliare cotanta bontà mi era venuta voglia di alzarmi dal letto e mettermi a "ncoculare purpette". (Ossia il movimento leggermente circolare che le mani fanno e che da a qualsiasi impasto la forma della polpetta)
Ma era venerdì sera, immancabile boule dell'acqua calda sul pancino ... ho rimandato a stamattina.
Mi sono addormentata con un programma ben preciso:
Appena alzata avrei messo a bollire le patate, erano presenti in molte delle ricette, poi avrei steso la lavatrice, mi sarei lavata i capelli, sarei uscita e al ritorno .... operazione "ncoculamento"
Ma ... dopo una settimana di sveglia alle 6:30 stamattina avevo la possibilità di dormire un pò di più ...
Ho abbandonato il letto alle 9.
Colazione con calma... da quanto non la facevo così?
Ho anche acceso il forno per riscaldare la Brioche ......
Tv accessa, addirittura il telecomando solo per me ...
nessuno in casa, nessuno da accompagnare ...
Solo io e Mimi (la cagnetta mezzo chilo).
Ho guardato l'orologio... le undici passate...
Sono passata su Facebook ... così ... a salutare gli amici ...
Intanto mi incazzavo con il cellulare che si era come al solito impallato.
Ho scoperto che eravamo in tanti stamattina ad essere stati colpiti da una botta di "Camascijo" da week end, chi era rimasto a letto, chi si era svegliato alle 7 e poi si era rimesso a letto, chi diceva non ho voglia di fare nulla (in lucano) ... insomma ... intanto il tempo passava...
Uno sguardo all'orologio
L'Una......!
Non stavo a nienti! come si dice dalle mie parti
Mollo tutto e mi metto in moto.
Avevo solo tirato fuori dal frezeer gli ingredienti


100 gr. di gamberetti
6 bastoncini di polpa di granchio
200 gr. di ricotta
3/4 cucchiai di fiocchi di patate
un uovo
sale e pepe e prezzemolo
Pane grattugiato aromatico per la panatura (Sempre pronto in frigo: Pane raffermo, salvia, rosmarino, origano e prezzemolo)

Strizzo per bene il pesce e metto a tritare nel Bimby tutto insieme, poi ci aggiungo tutto il resto.
La consistenza dell'impasto va più che bene.
Temevo per i fiocchi di patate, ma non avendo messo le patate a bollire ......ho provato con questi: è il preparato pronto per il purea di patate, l'ho visto usare più volte in cucina, certo non è sano come la patata.... ma sto usando solo cibi congelati (e di fortuna)
Ncoculo finalmente queste grosse polpette che non ho nessuna voglia di friggere, ho già acceso il forno a 180° , e per questo le appiattisco con le mani, le sistemo bene in fila sulla leccarda coperta con la carta forno cosparsa di olio.
20 minuti in forno, a metà cottura le rivolto ...
E sono pronte:
Un successo ... per le mie figlie è stata una festa, Caterina ha esordito: "Mamma mi sembra di stare da Mc Donald" Ketchup, Maionese e Salsine varie .... insomma .... il trionfo delle schifezze e dell'imbrattamento dell'ultimo minuto.
Spesso e volentieri ci scervelliamo per preparare piatti sani e ricercati.
Queste polpette per una gallipolina sono una vergogna: I medaglioni provenivano da chissà quale Atlantico, i gamberi erano senza paternità e la polpa di granchio (conosciuta anche come Surimi) esisterà davvero in natura? per non parlare di questi sconosciuti:
I fiocchi di cereali.
Vabbè.......
Ogni tanto nella vita bisogna bleffare ... mica possiamo fare sempre le brave ragazze!

martedì 23 febbraio 2010

I biscotti "te l'Uju" (racconto di un'avventura culinaria al sorgere del sole)


La mattina, lo sappiamo tutti, alzarsi è una faticaccia... il pensiero che per tutta la giornata e fino alle 10 di sera non avremo un attimo per fermarci, certamente non aiuta... ma stamattina ... qualcosa c'era ...
Ieri intorno a mezzanotte avevo scritto sulla bacheca di Fb "I biscotti sono in frigo" e proprio li stavano ... ad attendermi.
Mancava un quarto alle 7 quando mi sono alzata e acceso il forno, il mio piccolino a 175°, della mia spettacolarissima cucina Ilve con doppio forno e ho tirato fuori dal frigo uno dei salami che avevo preparato la sera prima.
Ancora rintronita: leccarda, carta forno, tagliere e
* coltello elettrico ( non vi dico cos'è usare il coltello elettrico di prima mattina, quando ancora le palpebre devono fare i conti con la forza di gravità )
... Pronti ... via!
- Prima fetta: il culetto, l'abbiamo sempre chiamato così da bambini il primo pezzo del salame, quello che si restringe verso il lato destro e che noi quattro fratelli ci contendevamo a turno, quindi dicevo culetto ... messo da parte;
- Seconda fetta: Premetto che ho voluto far la prova lasciando la carta stagnola avvolta li dove l'avevo messa ... mah ... insommma ... poteva venire meglio;
- Terza, quarta, quinta fetta ... uno sbriciolo che non vi dico!
Colpa sicuramente del coltello elettrico che tutto vibra e quindi sbriciola ...
* 2° Coltello: quello grande ... con lama liscia ... altra fetta ... uno schifo...
* 3° Coltello: da bistecca ... altra fetta ... niente! ancora una schifezza; provo ad assemblare le fette con le mani ... inizio a pensare "chi te l'ha fatto fare?" ... ma solo un attimo ... mi risollevo subito pensando che è tutta colpa della stagnola che sta ancora li attaccata... srotolo una parte della stagnola (ma se pensavo che il problema fosse proprio quello perchè non l'ho strappata via tutta?) e ci riprovo.
Niente ... non riesco neanche a far arrivare una fetta di questo salame del cavolo nella leccarda ... il piano di lavoro con le bellissima mattonelle siciliane è diventato uno schifo... mhgrndhsnv (piccolo ruggito)
Alzo gli occhi verso la finestra, cerco nella luce di questa bella giornata di sole un'ispirazione ...la trovo:
* Il coppapasta ... scelgo la misura adatta, sarà 2,5 cm, li voglio piccoli, e ci provo: non vengono male, ho un pò di difficoltà con le unghie che si sporcano ... però possono andare...ricomincio a trovare la spinta per continuare (ma quand'è che l'avevo persa?), vado avanti, ancora uno, però ... ci vorrebbe una miglioria, penso e ripenso, sempre mentre continuo ...
* il piccolo mattarello...quello che ho rubato a mamma e che le aveva sistemato papà tagliando a 25 cm un manico di scopa; lo afferro e con la parte laterale a cerchio pigio nel coppapasta: uno spettacolo... E vai...ci siamo, perfeziono il tutto intingendo, di tanto in tanto, coppapasta ed estremo del mattarello nel sacchetto di farina.
In pochi minuti ho completato la leccarda.
Però ... siccome sono pignola, li rivolto pure, così sono perfetti ... (o quasi)
Intanto Gemma, che si era appena svegliata è arrivata in cucina: "Mamma! Che stai facendo?" Con tutto il candore del mondo condito del disappunto per tutte le cose che di primomattino ero riuscita a sporcare e che per praticità ho riportato sopra con un asterisco, ho risposto: "I Biscotti te l'Uju" o che come direbbe la zia Mimina: "Nu tte ncriscee filuu!" e che in italiano sarebbe:
Pausa. Perchè questo è uno dei termini dialettali (in questo caso gallipolino) che non hanno traduzione italiana in unica parola. Con l'"Uju" in questo frangente voglio intendere l'intraprendenza allegra e fantasiosa che di primo mattino ti da la spinta per scendere dal letto e ti fa accendere, il forno, sporcare, imbrattare, ma con il termine "Uju" si intende anche allegria, comicità, ridarella, mentre invece il "Nu tte ncriscee filuu!" è più semplice da tradurre: "Non ti rinscresce per niente?!" "Non avevi altro da fare!?" (uh 'a voglia ... di primo mattino che ci sarebbe da fare a casa mia!)
Proseguiamo...perchè forse è arrivato il momento di parlarvi della ricetta:
io ho fatto un macello con la stagnola, perchè ho trovato la ricetta su un'altro blog (giuro che se riesco a ricordarmi il nome del blog aggiornerò il post) ma qui si parla di carta pellicola ... ebbene che dirvi...mentre vi trastullavo con le mie chiacchere sono trascorsi i 15' e i biscotti sono pronti.
In cucina c'è un profumo da farmi inorgoglire ... ho già quasi dimenticato tutto ciò che avevo imbrattato e intanto mi sono preparato il caffellatte.
Et ... Voilà, se vogliamo essere più chic e o se vogliamo dirla in gallipolino "Eccu mo!"
Mentre stanno prendendo gli zaini per uscire, oggi le accompagna a scuola il papà, ho preparato due porzioni di biscotti Per Gemma e Caterina, li mangeranno nell'intervallo con le amiche... e mò ve ne dico pure un'altra: "Addru nc'è gustu ... nu nce perdenza!"
Quando c'è il gusto (di fare una cosa) non c'è perdita.
Buon Mercoledì a tutti!

sabato 20 febbraio 2010

Minestra di cicorine




Con questa ricetta, anzi con questo primo post, partecipo (per la Puglia) al Contest Puglia e Basilicata in Tavola; E' una ricetta antica, nella mia famiglia di origine, mia madre è di Gallipoli, ma papà è nato ad Alliste, si prepara per la festa di San Martino, quando ci si ritrova con gli amici e i parenti per assaggiare il vino novello, noi la prepariamo anche per Natale e Capodanno ... e quando abbiamo le cicorine. Ci piace proprio...!


Le cicorine selvatiche si raccolgono nei fondi non coltivati dopo le prime piogge autunnali, di solito Marito e Moglie, subito dopo aver governato la cucina, prendono l'utilitaria (Panda vecchio tipo) e vanno in campagna.
Lei: ... per queste uscite ha l'abbigliamento dedicato, sobrio come sempre ... ma vissuto, ossia: giaccone color amaranto con scialle di lanetta a fiori abbinato, gonna di lana pesante a quadri cucita dalla sarta 7/8 anni fa, calze marrone di filanca pesante e scarpa comoda marroncino chiaro, tacco 3,5 con zeppa.
Lui... Cappello di lana a quadrettini, giubbotto avana in lana con zip ed elastico ai fianchi, pantalone di velluto, scarpa robusta.
Accessori: Immancabile busta di plastica e i coltelli a sega che si ripongono sempre pronti all'uso nel vano porta oggetti degli sportelli laterali; nei paesi di campagna si usa così ... e nel cofano c'è sempre una scorta di buste.
Arrivano nel fondo, spesso di loro proprietà, ricevuto in donazione dai genitori o acquistato in quota dai fratelli bisognosi di denaro.
Parcheggiano... lui scende ad aprire il lucchetto che tiene sospesa a 50 cm da terra la catena che vieta l'accesso al fondo; per prima cosa controllano che sia tutto a posto, che dall'ultima volta nessuno abbia rubato nulla, controllano gli alberi, ulivi, quanto olio si farà quest'anno?
Un'occhiata va anche al fondo del vicino ... poverino ... lui non può occuparsi più della campagna ... i figli maschi lavorano in Germania e il genero ... meglio perderlo che trovarlo.
Inevitabilmente il pensiero va a come diventerà quel fondo quando loro non ci saranno più. Hanno una figlia femmina sposata da qualche anno che, ahimè non gli ancora dato la gioia di diventare nonni e il figlio maschio militare di carriera che fa servizio fuori.
Iniziano a raccogliere: per raccogliere la cicorina si infila il coltello sotto le foglie e lo si fa ruotare attorno alla radice che va tagliata, non strappata, altrimenti la piantina non ricresce... poi se ci vedono bene da vicino ... li per li, puliscono la piantina raccolta dalle foglie gialle e la radice (lu turzu) con la terra va tagliato, al taglio ... fuoriesce il latte.
Il latte inumidisce le mani e la terra si attacca alle dita.
In due in una mezzoretta si raccolgono cicorine sufficienti per una minestra, ci vuole un pò di più se oltre al raccolto si fa anche la pulizia.
Quando la busta è piena ... lui raccoglie per lei qualche ramo di mirto da portare a casa, qualche mela cotogna, "i limoni? li teniamo?"- "prendili ... che la commare li viene sempre a cercare"
Tornano verso casa, prima si fermano dalla commare Nunzia, l'altra commare, a lasciargli due mele cotogne, è sempre meglio tenersela buona che quando serve una puntura... lei chiamano.
Durante il viaggio di andata e ritorno lei ha sempre la mano destra appesa alla maniglia posta sopra al finestrino, la macchina sobbalza sulle buche della provinciale che lui immancabilmente azzecca ad una ad una ... le sospensioni sono andate da tempo.
Arrivano a casa ... lui prende la bicicletta ed esce per andare in piazza ... lei si mette a lavare la verdura:
Intanto prepara per il brodo:
(Carne di maiale (costine e pancetta) circa 800 gr.
Cicorine (cicoria selvatica) pulita circa 500 gr.
Una cipolla bianca
2 coste di sedano
1 Carota
1 ciuffo di prezzemolo
7/8 pomodorini
un pezzo di buccia di parmigiano
sale
grani di pepe nero
un pezzetto di peperoncino (poco)

In un pentolone dispone la carne e gli ingredienti per il brodo, copre con acqua fredda e fa cuocere a fuoco medio per almeno un'ora e un quarto.
Con un mestolo forato raccogliere la schiuma che si forma nel pentolone ... è il grasso in eccesso che va tolto.
Intanto il focolare, acceso dalla mattina ha ripreso la fiamma, prima di uscire avevano messo due bei pezzi di legna di ulivo, quelli della potatura di due anni fa, dopo l'assenza la legna va riavvicinata.
Appena rientrata in casa ha messo sul trepiedi il padellone con l'acqua, quello che usa solo per il fuoco, tutto nero perchè si lava solo di dentro e non di fuori, ci deve sbollentare le cicorine per 5 minuti.
Le toglie dall'acqua con il mestolo forato, quello che sembra una ragnatela e le mette in una zuppiera.
Aggiunge le cicorine al brodo e il sale ... fa cuocere per un mezz'ora e controlla la cottura e il sale.
Quando è pronta la lascia riposare nella padella.
Intanto lui ritorna dalla piazza, ha comprato oltre alle sue sigarette anche il giornale per lei: OGGI, lo leggono da tanti anni e poi ci sono pure i programmi della televisione.
Stasera c'è l'ultima puntata della fiction su canale 5.
Però lui vuole vedere la partita.
Tocca a lui togliere dal focolare il pentolone che è servito per la verdura e che è rimasto sul fuoco, non prima di aver riempito le due borse dell'acqua calda con l'acqua della verdura, si è ricordato di conservare un altro poco di acqua da parte, Lei la berrà domani mattina a digiuno.
Fa bene... la depura e la mantiene giovane. Lui solo al pensiero di quell'intruglio caldo prima del caffè si disturba tutto.
All'ora di cena se è necessario Lei riscalda la minestra, la serve fumante nel piatto: la carne e la verdura, una bella manciata di pecorino grattugiato e una macinata di pepe fresco.
Lui la assaggia e pensa che è stato fortunato, sua moglie è una brava cristiana, femmina di casa onesta e accorta, una brava cuoca, versa il vino rosso, solleva il bicchiere e lo controlla in controluce ... poi dice subito che è buona (la minescia)... altrimenti lei che è "puntusa" ... se la prende.